mercoledì 7 maggio 2014

Insieme a te non ci sto' più

Sono fatta di parole. La parola che mi ha salvata nel buio di un'infanzia incompresa e uccisa dalla violenza paterna e dall'assenza materna.
Mi appoggio a loro da allora. Non riuscivo più a parlare. Una botta nella stomaco, la perdita della mia voce e poi la carta e i libri in cui mi sono rifugiata per un'analisi inconsapevole.
Non parlavo più. E il mio corpo? Lui diceva nei vizi, nell'anoressia e nella bulimia della mia adolescenza che mi ha lasciato uno stomaco che ora non assorbe più. Rigetta ogni mancata verità.
Riconosce chi si avvicina senza amore. E non mi aiuta a vivere il corpo per quel che è.

La mia sessualità che resta una cosa unica con la parola. Non so scindere. Non so separare la mia mente, dal mio corpo e dal punto .. cuore.
Ho un limite. Non so incontrare senza un'anima. Non so svuotarmi e svuotare. Non so "scopare", so fare l'amore. Ci ho provato e mi sono ritrovata a piangere sconfitta sotto le coperte di me stessa.
Non riesco neanche a pronunciarla quella parola, "scopare", perché mi fa violenza già nel suono.
Eppure l'ho fatto per colmare quei sensi di colpa verso una paternità mancata. L'ho fatto per avere un'attenzione e un amore che ho avuto solo in quei termini. Per poi fuggire tenendola dentro. 

Ma ora pago le conseguenze della rinuncia di una violenza che mi ha prosciugata e tolto una parte fondamentale della mia vita. Non l'avrò più, ma ora è tempo di cercare altro. Non odio più. Ho solo messo le ali per andare altrove.
Lasciatemi il MIO amore e me stessa. Lasciate che io mi assenta per occuparmi di me stessa e del mio destino.


https://www.youtube.com/watch?v=efzTCBZuZjo



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